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Arte

Vita e opere di Giotto di Bondone

Autore: Piero
Redatto il: 21 Maggio, 2021

Sicuramente più conosciuto semplicemente come Giotto, forse diminutivo di Ambrogio, o Biagio, o forse Parigio, Giotto di Bondone è stato uno tra i più grandi pittori ed architetti italiani di tutti i tempi, tanto è vero che a lui sono stati intitolati un cratere sulla superficie del pianeta Mercurio, una missione spaziale per lo studio ravvicinato della cometa di Halley, ed ultimamente anche un asteroide, il 7367 Giotto. Si può dire che Giotto diventò un mito già quando era ancora in vita, un artista simbolo preso come esempio da tutti, poi il fenomeno col tempo è andato addirittura crescendo.

La sua figura artisticamente simboleggia la transizione dall’età Medievale al Rinascimento, movimento culturale del quale il pittore ed architetto fiorentino è stato da tutti considerato un precursore; spazio, volume, e colori, questi i ‘marchi di fabbrica’ di Giotto, queste le novità che egli apportò al mondo della pittura, dell’architettura, e dell’arte in generale. Citazioni dedicate a lui sono apparse sia nel Decamerone di Giovanni Boccaccio, sia nel Purgatorio dantesco, per non parlare poi dei tanti film, documentari, e serie televisive che lo hanno visto protagonista.

Cenni biografici e aneddoti su di lui

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Tra gli storici c’è ancora oggi discordanza di opinioni circa il reale anno di nascita di Giotto, infatti alcuni studiosi sostengono che il maestro fiorentino sia nato nel 1267, ed altri invece nel 1276, l’unico dato certo è il luogo di nascita cioè Vicchio, un piccolo comune della Toscana situato nalla valle del Mugello che conta all’incirca 9000 abitanti. Di lui ha parlato tantissimo l’illustre pittore, architetto, e storico dell’arte vissuto nel secolo XVI Giorgio Vasari, ed è famosissimo l’aneddoto da lui raccontato sulla lettera ‘O’ di Giotto, che il pittore riusciva a disegnare tracciando una circonferenza perfetta senza utilizzare il compasso.

Non si sa se sia solo una leggenda o se corrisponda a verità, ma si narra che il suo maestro Cimabue scoprì il talento del giovane Giotto guardandolo disegnare delle pecore su un sasso utilizzando un semplice pezzetto di carbone, e che addirittura sia stato vittima di un suo bellissimo scherzo; sembra infatti che Giotto abbia disegnato una mosca sulla tavola della bottega del suo caro maestro, e che la abbia disegnata con un tale realismo, che Cimabue avrebbe più volte tentato di scacciarla!

Il ‘Campanile di Giotto’

La sua imponenza, il suo stile inconfondibile, ma soprattutto quel bellissimo rivestimento in marmi bianchi delle cave di Pietrasanta, verdi di quelle di Prato, e rossi provenienti invece da Siena e Monsummano Terme, costituiscono l’inconfondibile impronta di Giotto, per non parlare poi delle grandiose raffigurazioni che adornano il basamento del campanile, anche se non è ancora certa la paternità di moltissimi bassorilievi lì presenti, e c’è chi afferma che essi siano in realtà stati progettati e disegnati da Giotto, ma eseguiti probabilmente da diversi tra i migliori scultori fiorentini, molti dei quali suoi allievi.

Le fondamenta del Campanile di Giotto furono scavate nel 1298 con non poche difficoltà, poi lui subentrò nell’incarico di capomastro soltanto nel 1334, tre anni prima di morire; alcuni storici narrano che il maestro fiorentino sia morto di dolore per aver dato al Campanile ‘poco ceppo de piè’, ovvero poco spessore alla base, cosa che non gli consentì di raggiungere l’altezza progettata (circa 115 mt.) per ‘carenze strutturali’, Oggi l’altezza del Campanile di Giotto (si parla di quella visitabile ed aperta al pubblico) è di circa 85 mt, e la frequenza dei turisti continua a mantenersi sulle 300.000 visite annue, mettendolo tra le prime posizioni in quanto a luoghi di interesse da vedere in Italia.

Altre opere del maestro fiorentino

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Studi abbastanza recenti identificano nella Madonna di Borgo San Lorenzo una delle prime opere di Giotto, databile intorno al 1290; altri storici sostengono invece che la sua prima tela sia stata quella della Madonna di San Giorgio alla Costa, risalente invece al 1295 circa. Tra il 1290 ed il 1292, Giotto avrebbe secondo alcuni coordinato un folto gruppo di artisti per eseguire i lavori di affresco della Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi, ipotesi che non trova però tutti d’accordo; secondo altre teorie infatti, l’esordio di Giotto come architetto sarebbe invece avvenuto intorno al 1297, anno in cui il maestro avrebbe realizzato parte degli affreschi della Cappella di San Nicola nella Basilica Inferiore.

Il grande Crocifisso di Santa Maria Novella, la tela raffigurante le Stigmate di San Francesco (esposta al Louvre), il Polittico di Badìa (esposto nella galleria degli Uffizi), ed ancora tantissime altre opere, molte delle quali custodite nel sito museale allestito presso la Cappella degli Scrovegni nel centro storico di Padova, sono solo una piccolissima parte delle opere di Giotto, e non basterebbero altre cento pagine per elencarle tutte. Il pittore fiorentino morì a Firenze l’8 Gennaio 1337, lasciandoci in eredità tutto lo splendore delle sue innumerevoli opere.

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